Il Quantitative Easing e’ l’acquisto dei titoli pubblici da parte della privatissima BCE, alias una societa’ per azioni il cui capitale e’ suddiviso tra le varie banche centrali dell’eurozona anch’esse private.
Per capire bene cosa e’ quest’ennesima cavolata – che allunga solo l’agonia economica in cui siamo caduti grazie ai banchieri – dobbiamo, ancora una volta, spiegare come nasce il denaro all’origine.
Chi ci presta il denaro sono i banchieri centrali, gli unici deputati a farlo.
Le banche centrali prestano i soldi agli stati facendosi garantire in cambio dei titoli di credito, che le stesse banche collocheranno sui mercati generando un interesse che pagheranno i cittadini di quello stato.
Quando la BCE ci presta 100 euro, noi emettiamo un titolo che verra’ collocato sui vari mercati che lo acquisteranno, pagando alla BCE il dovuto in cambio di un interesse che pagheremo noi (aggiunto al capitale ora detenuto dai detentori dei titoli).
La media di un interesse su un titolo di 100 euro del 6%: cio’ significa che dovremo restituire alla scadenza del titolo ben 106 euro, e questo perche’ non possiamo stampare moneta.
Si capisce immediatamente come gli interessi non esistano nel sistema monetario originario (ti presto 100 ma me ne devi 106) da qui la schiavitu’ di tutti gli stati del mondo verso i banchieri delle varie banche centrali.
Un’importanza relativa si ha quando la banca centrale privata la si ha in casa oppure all’estero (come la nostra che e’ a Bruxelles): quando e’ in casa, si e’ un po’ piu’ agevolati, anche se in fondo trattasi sempre di denaro-debito, che genera un interesse che semplicemente non esiste nella strutta monetaria originaria (soldi versus titoli).
Il bello di tutto questo gioco perverso e’ che i banchieri creano questo denaro dal nulla, o meglio nel 97% dei casi digitano l’importo – il fantastilione – sui loro pc e lo stato che emette i titoli ha il debito, mentre nel restante 3% creano banconote che costano solo pochi centesimi, ma che vengono prestate al valore nominale (esempio 100 euro costano pochi centesimi ma vengono prestati al valore presente sul titolo, ovvero in questo caso 100 euro).
Spesso capita che i banchieri centrali prestino i soldi alle banche proprio per comprare titoli e lucrare gli interessi, al fine di mantenere in piedi il gioco-truffa, come e’ accaduto qualche anno fa quando la BCE ha prestato 1000 miliardi alle banche europee e non solo (il famoso LTRO, Long Term Refinancing Operation).
Ma puo’ accadere anche un altro scenario, ovvero che i banchieri centrali comprino titoli dalle banche (magari quando il sistema-truffa che loro hanno congegnato si inceppa) e diano in cambio altra liquidita’-dal-nulla che e’ comunque ulteriore debito.
Potra’ mai questo risolvere una crisi economica? Credo che anche i bambini ci arrivino.
Quello che sta facendo la BCE col QE (Quantitative Easing) e’ esattamente questo: essa acquistera’ titoli per un totale di 1140 miliardi di dollari (creati con un clic!) al ritmo di 60 miliardi al mese fino al settembre 2016, immettendo nel sistema altra liquidita’-debito che dovrebbe – il condizionale e’ d’obbligo – far uscire l’Europa dalla deflazione, ovvero dalla caduta dei prezzi dovuta alla scarsita’ monetaria creata dagli stessi per arraffare le proprieta’ degli stati (ricordiamoci che indebitare significa controllare).
La BCE comprera’ titoli con una durata da 2 a 30 anni che hanno un rating al di sopra della soglia spazzatura che e’ BBB. Noi siamo a BBB- ovvero a un passo dal bidone dell’immondizia, dunque sotto costante minaccia.
La preferenza nell’acquisto dei titoli andra’ a chi detiene piu’ capitale nella stessa BCE (Francia e Germania) mentre i restanti paesi vedranno meno denari creati da Mario Draghi (altrimenti detto Mago Merlino).
Naturalmente, in questo caso, chi ci guadagnera’ l’interesse (i rendimenti) sui vari titoli sara’ la stessa BCE, che non li girera’ affatto agli stati come qualche ingenuo aveva profetizzato, ma se li terra’ nei suoi forzieri virtuali.
Quando capisci che il denaro nasce dal nulla, il denaro scompare, rimane solo il potere.
L’Italia comunque ha in circolazione 1670 miliardi di euro su un totale di 2800 circa che rientrano in questi criteri: Francoforte dovrebbe pero’ acquistarne massimo 418 miliardi, che comunque non saranno cancellati, ma solo trasferiti in attesa di essere incassati (nel frattempo i banchieri incasseranno gli interessi).
Il rischio (c’e’ pure il rischio, pensate!) ricadra’ per l’80% sulle banche centrali private dell’eurozona e per il 20% sulla BCE.
Il Quantitative Easing, in buona sostanza, e’ solo un trasferimento di credito da un soggetto finanziario (che cosi’ verra’ alleggerito) a un altro, ma cio’ non porta con se’ alcuna crescita, specie se il sistema si basa su una ricchezza…che e’ tutta debito!
Gli Stati infatti restano sempre debitori.
La speranza – vana – e’ che queste banche prestino a disoccupati e imprenditori: secondo voi accadra’ per davvero? Chi rischierebbe di prestare a dei nullatenenti in un sistema in cui il debito complessivo peggiora sempre di piu’?
Nessun economista, purtroppo, osera’ mai rivelare queste semplici quanto elementari verita’, ne’ sui giornali ne’ nei vari talk, che sono ormai il nuovo oppio dei popoli.
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