Cosa penso sulla questione clandestinità

Lo abbiamo capito tutti: chi viene in Italia su questi barconi di fortuna, rischiando tutto ma proprio tutto, e’ perche’ non ha niente, davvero niente da perdere.
E’ per questo che intere famiglie pagano migliaia di euro pur di fare la “traversata” che portera’ loro le opportunita’ che hanno sempre sognato?
Il primo enigma qui e’ il seguente: siamo sicuri che paghino davvero loro? Con quei soldi – parliamo piu’ di mille euro a testa – potrebbero vivere anni e anni in modo agiato nei loro paesi!


Chi paga per loro? Le mafie nostrane che lucrano coi soliti rimborsi pubblici… oppure poteri ancora piu’ in alto, che aspirano a fomentare da molto tempo ormai una guerra tra Occidente e la galassia islamica?
La prova, del resto, e’ la creazione in vitro della stessa ISIS da parte degli americani.
Il Mediterraneo, ormai, e’ diventato un cimitero liquido: i morti di disperazione e di speranza ammontano, secondo l’osservatorio on line Fortress Europe, a 19.144 solo dal 2008.
Nel 2012, invece, le vittime sono state 15.170, mentre dall’inizio del 2013 si parla gia’ di 21.241 morti.
Il problema dell’immigrazione, a mio avviso, non e’ ne’ italiano ne’ europeo, bensi’ mondiale: in un mondo dove l’Occidente, da tempo immemore, immiserisce, sfrutta, logora, e abbrutisce interi continenti quali Asia e Africa, le conseguenze, alla fine, non possono che essere queste, ovvero flussi migratori di gente disperata che poi scatena la paura e in un certo senso il conflitto nei paesi dove approda.
Del resto, la guerra di conquista in Libia, la guerriglia siriana (creata dai servizi come tutte le guerriglie della storia umana), l’ecatombe irakena e afghana, sono solo gli ultimi “macelli sociali” portati avanti dai veri poteri che dominano tutte le nostre nazioni, ovvero i poteri finanziari uniti alle loro propaggini, alias le multinazionali.
E’ evidente, a questo punto, che non solo l’Europa ma perfino il burattino Barak Obama dovrebbe spendersi per ammortizzare il fenomeno inarrestabile dell’immigrazione da parte di un intero continente, fenomeno che e’ destinato a peggiorare, perche’ quando si fanno saltare i “tappi” dei paesi per poterli depredare da ogni punto di vista, energetico, economico e via dicendo, le conseguenze – ripeto – non possono che essere queste.
Che l’Europa ci dia dei soldi o qualche barca non basta: occorre che ci sia una sorta di “asilo europeo” almeno per tutti i profughi delle guerre, e che essi, anzi, siano distribuiti dappertutto, specialmente tra i paesi responsabili che hanno contribuito all’attuale status-quo.
Ancora una volta, la disumanita’ non porta a niente, anzi, e’ solo in modo umano che si possono risolvere questo tipo di faccende.
E questo perche’ l’immigrazione e’ una faccenda UMANA per eccellenza!
Tornando al nostro paese, non mi meraviglio affatto che ci siano reazioni fortemente razziste dettate dalla paura: le capisco, anche se ovviamente non le condivido, poiche’ sono frutto solo di miopia e di una grande ignoranza a livello di coscienza.
E’ naturale che non possiamo accollarci da soli tutti questi immigrati, tuttavia non e’ naturale puntare il dito oppure limitarsi – come fanno certi politici – a sterili battute razziste solo per racimolare un po’ di consenso.
Del resto, non posso aspettarmi un granche’ da un paese che ogni giorno o quasi uccide le proprie donne, picchia e offende chi e’ omosessuale, o si scandalizza ancora se in una squadra di calcio c’e’ questo o quel giocatore di colore, il cui insulto, guarda caso, e’ sempre dietro l’angolo.
Il reato di clandestinita’, del resto, resta un abominio giuridico che per giunta non serve a frenare gli stessi sbarchi, in quanto queste persone sono talmente disperate che se ne fregano altamente della “legge Bossi -Fini”, mi sembra evidente!
Insomma punire uno status piu’ che una condotta personale e’ ridicolo, o meglio e’ il classico “bluff italiano” che viene poi ridicolizzato da tutti, specialmente all’estero.
Siamo seri: cominciamo a trattare questi argomenti in modo umano, cominciamo a prendercela con chi ha causato e ancora causera’ tutte queste umane sofferenze. E cominciamo soprattutto a chiedere, anzi a urlare, all’ONU o agli Stati Uniti o all’Europa stessa di fare qualcosa di concreto per stabilizzare questi paesi, e non distruggerli come e’ stato fatto fino a questo momento.
E, visto che tutto questo ahime’, richiedera’ tempi lunghi – dati soprattutto i veri poteri che comandano e vista la mancanza cronica di consapevolezza politica e collettiva – nel frattempo battiamoci per creare a livello europeo dei centri di accoglimento e di smistamento di tutti questi disperati, che una vita migliore la meriterebbero a prescindere, visto quello che hanno rischiato.
Non limitiamoci ad accattare voti sfuttando la paura della gente: e’ disumano.
E ricordiamoci anche una cosa molto importante, tutti noi: siamo stati migranti, abbiamo vissuto gli stessi inferni, e se certe politiche economiche e monetarie persisteranno, lo saremo nuovamente da qui ai prossimi dieci anni.

Fonte immagini: Google.