I misteriosi alieni del Blu Planet Project

Prima di leggere questo articolo, bisogna predisporsi verso una sostanziale apertura mentale.
Si perche’ le notizie ivi contenute hanno dell’incredibile, ma dato che l’incredibile e’ sempre possibile, abbiamo tutto il diritto – anzi il dovere – di riportare determinate affermazioni e testimonianze.
Il Blue Planet Project e’ un testo edito in diverse nazioni che contiene appunti personali – nonche’ il diario di ricerche – di uno scienziato incaricato per anni di andare, per conto del governo americano, a visionare i punti d’impatto delle astronavi aliene, raccogliere dati, testimonianze e – cosa davvero inquietante – interrogare forme di vita extraterrestre catturate dai militari e secretate all’opinione pubblica.


Le scritture di questo scienziato sono state scoperte dalle autorita’, e per lui e’ scattata immediatamente l’eliminazione fisica oltre che la rimozione dall’incarico: l’uomo pero’ e’ riuscito a schivare la terminazione nascondendosi all’estero con un’altra identita’, grazie all’aiuto di grosse amicizie all’interno dei servizi.
Gli appunti e gli scritti che danno vita a questo testo contengono testimonianze anche di altri scienziati, i quali hanno voluto – ovviamente – rimanere altrettanto anonimi, anche se hanno ruoli minori rispetto allo scienziato incriminato.
Nel Blu Planet Project si parla non solo delle razze aliene che hanno visitato e visitano tuttora questo Pianeta, ma anche di tutto il cover up governativo per celare all’opinione pubblica la realta’ degli extraterrestri.
Stando al testo, sarebbero almeno 160 le razze provenienti da galassie, stelle e pianeti che sono state censite dagli umani. Alcune di queste razze vengono descritte singolarmente, come per esempio quella dei Rettiloidi (da non confondere con i Rettiliani) che sarebbero approdati su questo Pianeta eoni fa e che vivrebbero sotto le quattro calotte della Terra in numerose colonie; il loro sistema societario sarebbe abbastanza primordiale, anche se possiederebbero un alto livello di tecnologia.
Essi sarebbero sopravvissuti a diverse catastrofi planetarie, nascondendosi proprio in queste grosse caverne.
Oltre a questa razza, si parla poi dei cosiddetti Insettoidi, dalle capacita’ uditive molto sviluppate (dunque in grado di ascoltare frequenze non udibili dai nostri sensi) e dall’esoscheletro decisamente limitato.
Ancora gli Eterni, una razza proveniente dalla stella Altair, che ha compiuto una mutazione genetica che ha rallentato vistosamente il loro invecchiamento, la Razza Azzurra, superstite nonche’ creatrice della civilta’ Mu, Lemuria ed Altantide, e i Devianti, alias un popolo pericoloso, brutale e famelico dal quale proverrebbero molte leggende sui demoni sotterranei.
Ci sono poi i Rigeliani, alti tra i 90 e i 150 cm, bipedi, corporatura stile classico “grigio” con gambe lunghe e sottili, che proverrebbero dalla stella Rigel: essi avrebbero basi sulla faccia nascosta della Luna (a tal proposito, sarebbero stati visti e perfino filmati dagli astronauti delle missioni Apollo) e nell’Oceano Atlantico, precisamente in una grande base aliena subacquea con miniere e imbarcazioni a forma di sigaro che prende il nome di Wavenest.
Capitolo a parte va dedicato proprio a questi Grigi, che sono di diversi tipi e che proverrebbero sia dalla stella Rigel che da Z-Reticuli: con questi ultimi il governo americano avrebbe stipulato dei veri e propri trattati che prevedono lo scambio di tecnologia in cambio di rapimenti umani e mutilazione di bestiame.
I Nordici, infine, sarebbero umanoidi biondi provenienti da svariati luoghi, prevalentemente dalle Pleiadi e dal sistema stellare di Orione: sono alti tra 1,5 e 2,0 metri e sarebbero benevoli verso la nostra specie.
Queste sono solo alcune delle razze classificate da questi scienziati, dato che nel testo ne vengono citate molte altre.
Per quanto riguarda i rapimenti effettuati dai Grigi, l’interesse principale di questi alieni sarebbe quello di incrociare la nostra razza con la loro, attraverso una serie di esperimenti genetici tuttora in atto. Per questo pero’ avrebbero bisogno di tessuti prelevati dal bestiame, visto che a livello genetico gli animali hanno le stesse cellule dell’uomo.
I Grigi avrebbero fatto la stessa cosa anche con i nordici, dando vita ai cosiddetti “nordici clonati”, alias una razza smile a noi e quella originale nordica ma con sfumature grigiastre (in sostanza dei veri e propri robot controllati).
Oltre alla tassonomia degli extraterrestri, il testo comunque cita anche una classificazione targata USA rispetto alle loro intenzioni: abbiamo infatti gli “Ospiti”, ovvero alieni invitati con un’autorizzazione degli Stati Uniti a rimanere sulla Terra, i “Visitatori”, alieni sbarcati sul nostro Pianeta per svolgere missioni sconosciute, i “Prigionieri” alieni catturati dagli USA o da altre nazioni, i “Ricercatori”, alieni sbarcati sulla Terra per motivi scientifici, gli “Intrusi”, pericolosi in quanto non rispettano la nostra societa’, i “Neutrali” che si limitano ad osservarci ma senza vivere o interferire con noi, i “Colonizzatori” ovvero quelli che hanno deciso di vivere in mezzo a noi e infine gli “Interagenti”, alias quelli che vivono e interferiscono con noi, modificando anche la nostra storia quando possibile.
Il testo esplicita numerose interazioni umane con queste razze, ed elenca alcune delle basi terrestri piu’ imponenti e spettrali, tipo quella di Dulce, in Nuovo Messico.
In questa base multilivello, piena di atrocita’ e sperimentazioni genetiche, la farebbero da padrona i cosiddetti Rettiliani, una razza che si considererebbe tuttora la padrona di questo Pianeta e che, con l’aiuto di una parte dei Grigi e di uomini legati al Governo USA e non solo, starebbe lavorando a un progetto di schiavitu’ globale.
Il testo, infine, oltre ad elencare armi sconosciute, progetti segreti, rapporti d’intelligence, societa’ segrete legate agli extraterrestri e informazioni dei servizi, cita piu’ volte anche il cosiddetto Yellow Book, un libro dove sarebbe raccolto tutto cio’ che riguarda la tecnologia, la cultura e la storia aliena.
Dulcis in fundo, si fa piu’ volte riferimento a un certo Krill, il primo ambasciatore extraterrestre in America.
Che vogliate crederci o no, Blue Planet Project e’ una sequenza di informazioni decisamente avvincenti.
La tana del coniglio – e questo e’ un fatto acclarato ormai viste le troppe “coincidenze”, testimonianze e soprattutto “indizi” – e’ decisamente piu’ profonda di quello che possiamo pensare.

Fonte: Blu Planet Project.

Fonte immagini: Google.