Si chiamano NDE ovvero “near death experience” – letteralmente tradotto come “esperienze vicino alla morte” – e restano tuttora un mistero per tutti gli studiosi del nostro pianeta.
I medici e gli scienziati che se ne occupano, infatti, restano interdetti di fronte alle esperienze raccontate da chi ha vissuto in prima persona una NDE: tutti in sostanza vedono piu’ o meno le stesse cose, e questo affascina e allo stesso tempo inquieta ancora di piu’ gli addetti ai lavori.
Le tante persone che hanno avuto questo tipo di visione erano e sono state vittime – dato che poi non sono morte, almeno non in quell’occasione – di incidenti stradali, infarti, malattie e/o malori improvvisi.
Queste persone, nella stragrande maggioranza dei casi, raccontano particolari che di primo acchito suonano inquietanti e soprattutto agghiaccianti: riuscivano tutte a vedere da sopra o di lato il loro corpo, tutto cio’ mentre i medici e gli infermieri si affannavano per “salvarli”; la maggior parte di esse lo vedevano proprio dall’alto e quasi non riuscivano a spiegarsi quello che accadeva loro dato che… si sentivano “bene”!
la cosa sconvolgente e’ che molte persone hanno raccontato dettagli che non potevano ricordare in quanto erano – almeno materialmente – a letto e privi di coscienza.
Molti, ad esempio, hanno saputo descrivere l’aspetto dei medici, delle infermiere, hanno saputo ricostruire i loro dialoghi e addirittura hanno descritto minuziosamente particolari fisici dell’ambiente dove si trovavano e che non potevano sapere, in quanto in quel posto vi erano gia’ giunti in condizioni di “non-coscienza”.
Tutte queste persone, inoltre, hanno descritto nei dettagli cosa accadeva al loro corpo e nella stanza dove si trovavano.
Tutte riferiscono di aver visto, ad un certo punto, una luce in lontananza che brillava alla fine di una specie di tunnel, una sorta di passaggio ad un’altra dimensione.
Tutte, inoltre, parlano di questa luce intensa ma non accecante, e di una sensazione di benessere che aumenta all’avvicinarsi della luce; alcune sostengono poi di aver visto “diapositive” della loro vita proprio nel tunnel che precedeva quella luce. Insomma, in questo caso saremmo di fronte ad un vero e proprio riassunto fotografico della vita che abbiamo appena concluso.
Molti, troppi a dire il vero, asseriscono di esserci anche entrati in quella luce, e di aver visto come un “nuovo mondo” fatto di natura, luci e suoni a noi tuttora sconosciuti.
E tutti – e questo e’ un altro particolare inquietante – sostengono che sono rientrati nel loro corpo – provando anche dolore in alcuni casi – proprio perche’ hanno incontrato qualcuno a loro familiare – ma anche no – che ha detto loro che “doveva rientrare” in quanto non era ancora giunto il suo momento dato che aveva ancora delle responsabilita’ e delle cose da sbrigare qui su questo pianeta.
Checche’ se ne possa pensare, le persone che hanno avuto esperienze NDE ormai non si contano piu’. Molte di queste, una volta “tornate”, non sono state piu’ le stesse, come se avessero avuto un deciso e netto aumento della propria evoluzione e in generale anche del loro grado di “coscienza”.
Gia’, la coscienza: e’ tutta qui la chiave, oppure no? E che cos’e’ veramente questa coscienza, a questo punto?
Attualmente, molti scienziati credono che queste esperienze nascano proprio dalla nostra coscienza, solo che nessuno sa ancora bene… cosa sia la coscienza!
Secondo la scienza medica, la coscienza e’ la sommatoria delle nostre conoscenze, in pratica essa diviene dall’interazione di differenti strutture del nostro cervello.
Il punto e’ che molti non sono d’accordo con questa definizione: il concetto di coscienza, infatti, resta fumoso e fin troppo labile e interpretabile.
Un matematico inglese, un tale Sir Roger Penrose, ipotizzo’ che la coscienza non fosse qualcosa che partisse “da dentro di noi”, quanto piuttosto un qualcosa avente la caratteristica della “non localita'”, vale a dire una sorta di antenna pronta a captare frequenze giudicate “esterne”. Se cosi’ fosse, la coscienza non partirebbe dal nostro cervello e dalla nostra sinapsi, ma piuttosto da un qualcosa che potrebbe essere anche estraneo al corpo stesso e a cui oggi nessuno riesce a dare una spiegazione scientifica e razionale.
Insomma, noi potremmo essere proprio come delle radio: la musica nasce in un altro luogo ma si propaga attraverso il “nostro apparecchio” e questo grazie a delle onde elettromagnetiche.
Se si rompe la radio, quindi, la musica non cessa di esistere: essa continua ad essere emessa.
Una cosa e’ davvero certa: le NDE, allo stato attuale, sono e restano esperienze incredibili che l’uomo, legato com’e’ – logicamente – alla sua dimensione materiale, non riesce proprio a spiegarsi.
Personalmente, credo che piu’ indizi costituiscano da sempre delle prove.
Se tutte queste persone dalla religione cosi’ diversa, dal background cosi’ diverso, dall’estrazione culturale, sociale ed economica cosi’ diversa vedono all’incirca le stesse cose, be’ allora tutto questo non puo’ essere semplicisticamente considerato come “uno scherzo della mente”.
Siamo davanti ad un qualcosa, a mio avviso, di ancora troppo grande rispetto alla nostra misera quanto triste e materiale visione della vita e delle cose.
Le NDE, infatti, sono un qualcosa che forse non riusciremo mai veramente a capire.
Almeno non in questa vita e non in questa dimensione.
O forse chissa’: un giorno le comprenderemo per davvero e magari cambieremo tutti cosi’ tanto che sara’ veramente impossibile vivere nel modo in cui, oggi, tutti noi intendiamo le nostre piccole e superficiali vite.
C’e’ solo da aspettare, e magari da capire.
Sono ancora troppe le cose che non sappiamo.
Sono ancora troppi, soprattutto, i misteri che circondano la vita dell’uomo nel suo complesso.