Il significato esoterico della Pasqua

L’umanita’ oggi, dimentica della sua vera natura spirituale e concentrata in un mondo materiale – a lei stessa – sempre piu’ ostile, celebra delle festivita’ senza neanche chiedersi il perche’, o meglio credendo solo alle religioni che altro non sono che dottrine di potere che discettano di una spiritualita’ piuttosto elementare.
Come afferma oggi la fisica quantistica (anche la scienza “tradizionale” ci sta arrivando) la materia non e’ altro che energia densificata, alias una delle tante dimensioni di quest’universo olografico, tale perche’ frutto di frequenze energetiche che sembrano reali solo per chi le vive.


Siamo quindi, semplicemente, degli esseri spirituali – energetici, al pari del Tutto – che, per affrontare questa dimensione, devono vestirsi con degli abiti pesanti, giacche’ qui c’e’ una vibrazione di questo tipo (tutto, infatti, vibra, ed e’ proprio la velocita’ di questa vibrazione che crea la dimensione e quindi la frequenza energetica).
Ma veniamo al tema di quest’articolo: anche prima della religione cristiana, la Pasqua e’ sempre stata festeggiata. Naturalmente aveva un nome diverso, e anche la sostanza lo era.
Oggi come ieri, la Pasqua cade nel primo giorno di festa dopo il primo plenilunio che segue l’equinozio di primavera, momento in cui le ore del giorno e della notte si eguagliano, e quindi – simbolicamente – il bene e il male si compenetrano, dando vita a un equilibrio che e’ necessario per affrontare al meglio questa dimensione che e’ duale e polarizzata.
Si parla, a tal proposito, del mascolino e del femminino, del “Solve” e “Coagula” degli alchimisti, in pratica l’unione perfetta che crea la sintesi.
Nell’antichita’, il sole nascente e il plenilunio dopo l’equinozio simboleggiavano proprio la forza degli opposti, ovvero la dualita’ delle forze maschili e femminili dalle quali trarre energia per far risplendere la propria anima.
La Pasqua quindi, in realta’, e’ una festa che celebra non solo la rinascita della natura, ma soprattutto dell’uomo, o meglio della sua evoluzione, poiche’ e’ qui, in questa dimensione, per imbrigliare il male e superarlo.
Durante la Pasqua, sin da tempi remoti, si celebrava sia la crescita dell’uomo che della natura, e a quest’ultima veniva associato tutto cio’ che portava fertilita’, come l’uovo, il coniglio o i fiori.
Essa rappresentava il trionfo della luce sull’oscurita’, e in passato era un’occasione preziosa per la stessa anima per fare un bilancio concreto del suo percorso evolutivo.
Da qui – ecco svelato l’arcano – tutte le metafore che riguardano gli ultimi giorni di Gesu’ Cristo: la passione, per esempio, rappresenta la sofferenza che l’anima deve affrontare per crescere ed evolversi (essa, spesso, e’ un potente motore di crescita) cosi’ come la resurrezione, che altro non e’ che la rinascita dell’anima a un nuovo stato di consapevolezza ed evoluzione.
Per il cristianesimo – che ha adottato l’antica festa della Pasqua col Consiglio di Nicea nel 325 D.C, collocandola in un periodo tra il 22 marzo e il 25 aprile – si celebra, invece, semplicemente, la morte e la resurrezione del profeta Gesu’: quello che dobbiamo fare, quindi, e’ contestualizzare, soprattutto scavare nel profondo per analizzare simbolicamente la vita di questo profeta, dato che le religioni, come al solito, si fermano in superficie e ignorano la natura e le esperienze dell’anima.
La coscienza Cristica, infatti, in tutto questo, e’ l’unica cosa che conta: Cristo non e’ altro che un’anima altamente evoluta che si e’ incarnata in questa dimensione per interpretare il personaggio di Gesu’ – e chissa’ quanti altri ne ha interpretati! – al fine di insegnare simbolicamente proprio il cammino dell’anima, che “risorge” nel senso che si purifica nel pensiero e nell’azione e si avvicina a quello che e’ considerato il “Tutto” (ovvero l’unica dimensione energetica creatrice di tutte le altre, quello che, in poche parole, chiameremmo Dio).
La Pasqua, in senso esoterico, diventa allora anche la morte del grande maestro che risorge non per eliminare i nostri peccati – ognuno ha il suo percorso e le sue varie incarnazioni da compiere per “perfezionarsi” – ma per mostrarci la via da seguire per arrivare alla meta.
Insomma la Pasqua dovrebbe diventare sia un momento di risanamento fisico – per il corpo, visto che la natura si risveglia con lui – sia – soprattutto – spirituale: se solo comprendessimo a fondo queste verita’, senza celebrare a vuoto determinate festivita’, il mondo sarebbe davvero un posto diverso da come lo e’ adesso.
Forse anche l’umanita’ sarebbe un tantino piu’ consapevole…

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