Sempre piu’ storie oggi finiscono nel silenzio. Nel silenzio della rete, per l’esattezza.
Basta ignorare un messaggino, cancellare qualcuno da un profilo e la cosa e’ fatta.
Nella societa’ della virtualita’ dei sentimenti, purtroppo, lasciarsi oggi e’ diventata per molti una consuetudine digitale: se ti cancello virtualmente, non esisti neanche piu’ realmente.
Molte relazioni ai giorni nostri nascono e muoiono in questo modo: ci si frequenta un paio di giorni, una settimana o un mese (se si e’ piu’ fortunati) poi si rallenta digitalmente… ed ecco che improvvisamente uno dei due (per l’altro) smette di esistere.
Litigare, infatti, non ha piu’ senso: basta cancellare.
Il fenomeno su descritto, secondo i sociologi, si chiama Ghosting: il senso e’ trasformarsi o trasformare l’altro in uno spettro, che aleggia su di noi ma non fa piu’ parte di questa dimensione.
Secondo un sondaggio della rivista Fortune, il 78% dei giovani, almeno una volta, e’ stato lasciato cosi’, all’improvviso, senza spiegazioni ne’ alcuna possibilita’ di appello.
Gli psicologi affermano che le persone che svaniscono nel nulla sono sempre esistite, solo che adesso, dato che il mondo virtuale e reale viaggiano insieme – anzi il primo viaggia piu’ veloce – bisogna prima cancellare il potenziale partner dalla rete, poi eliminarlo dalla quotidianita’.
Naturalmente, il Ghosting e’ particolarmente frequente nelle storie nate attraverso ausili virtuali: le ragioni sono due, ovvero che i rapporti che nascono e proseguono – in qualche modo – piu’ nella virtualita’ sono piu’ fragili e a rischio rispetto a quelli reali (visti soprattutto i potenziali di scelta del web); inoltre, nella nostra societa’, e’ sempre piu’ faticoso affrontare situazioni ad alto impatto emotivo, quale puo’ essere proprio la rottura di una relazione.
Molti psicologi oggi sottolineano che nei rapporti virtuali, quando ci si conosce da poco, alcuni continuano a vedere l’altro per un po’ di tempo ancora come un “profilo social”, e cio’ provoca un deficit di empatia che sminuisce sia il valore delle emozioni che – di conseguenza – delle azioni.
Svanire all’improvviso, comunque, resta un sintomo d’immaturita’, un sintomo dell’adolescenza che caratterizza la nostra societa’, fatta da adulti che – sempre piu’ spesso – trattano le persone alla stregua di oggetti, in quanto il contesto in cui si vive promuove un tipo di cultura dove tutto – anche le relazioni – devono essere utilitaristiche.
Le vite virtuali e “veniali” che viviamo, insomma, ci portano a non desiderare piu’ di tanto il confronto, l’impegno, la dedizione, e cio’ produce un impoverimento sentimentale di massa che si traduce inevitabilmente in solitudine.
Il Ghosting reca con se’ due ferite: la prima e’ sentimentale, visto il dolore della rottura, la seconda e’ morale, in quanto mentre uno dei due partner si sente usato e mortificato (nonche’ impossibilitato a spiegarsi) l’altro – nel migliore dei casi – rimane incupito dai sensi di colpa.
Sarebbe sempre meglio chiarire le intenzioni o dichiarare che i sentimenti sono cambiati: il punto e’ che non si ha ne’ la maturita’ ne’ il coraggio di farlo.
Il Ghosting e’ giustificato dal fatto che chi chiude non vuole alimentare illusioni nell’altro, ma la spiegazione non sta in piedi, dato che l’onesta’ spegnerebbe l’incendio in modo comunque piu’ sicuro.
Insomma cancellare qualcuno dal nostro profilo Facebook oggi e’ divenuto il solo modo – paradossalmente – per eliminare una relazione.
Ma come ci si puo’ difendere dal Ghosting?
Innanzitutto, dobbiamo riconoscere che non e’ colpa nostra, ovvero siamo, anzi eravamo, davanti a una persona a cui non piacevamo abbastanza.
Molto importante e’ parlarne con amici, cosi’ come cercare una spiegazione (che e’ la piu’ semplice).
Infine, imparare a riconoscere i manipolatori della rete che seducono e scappano diviene altrettanto importante: un indizio, per esempio, puo’ essere proprio il voler bruciare le tappe in modo “eclatante” prima di sparire.
La rete oggi – e’ qui il nodo – crea una vera e propria bulimia di emozioni, rapporti sociali e umani, ma non solo, anche esperienze di qualsiasi genere: troppi rimangono “incastrati”, e la solitudine che questa compulsivita’ comporta e’ palpabile.
Ecco perche’ imparare a “distaccarsi” diventa indispensabile per mantenere una certa salute psichica.
Ecco perche’ bisogna ritornare alla qualita’ e all’onesta’ delle relazioni, e non alla mera quantita’.
Combinare le incredibili opportunita’ che ci da’ la rete con la qualita’ delle nostre relazioni e’ ancora possibile.
La rete web, se ci pensiamo bene, e’ in fondo solo una rete umana.
Occorre dunque rimanere sempre con un piede nel mondo reale, ricordando che dall’altra parte ci sono sempre e solo… delle persone come noi.
Fonte immagini: Google.
piu’ storie oggi finiscono nel silenzio. Nel silenzio della rete, per l’esattezza.
Basta ignorare un messaggino, cancellare qualcuno da un profilo e la cosa e’ fatta.
Nella societa’ della virtualita’ dei sentimenti, purtroppo, lasciarsi oggi e’ diventata per molti una consuetudine digitale: se ti cancello virtualmente, non esisti neanche piu’ realmente.
Molte relazioni ai giorni nostri nascono e muoiono in questo modo: ci si frequenta un paio di giorni, una settimana o un mese (se si e’ piu’ fortunati) poi si rallenta digitalmente… ed ecco che improvvisamente uno dei due (per l’altro) smette di esistere.
Litigare, infatti, non ha piu’ senso: basta cancellare.
Il fenomeno su descritto, secondo i sociologi, si chiama Ghosting: il senso e’ trasformarsi o trasformare l’altro in uno spettro, che aleggia su di noi ma non fa piu’ parte di questa dimensione.
Secondo un sondaggio della rivista Fortune, il 78% dei giovani, almeno una volta, e’ stato lasciato cosi’, all’improvviso, senza spiegazioni ne’ alcuna possibilita’ di appello.
Gli psicologi affermano che le persone che svaniscono nel nulla sono sempre esistite, solo che adesso, dato che il mondo virtuale e reale viaggiano insieme – anzi il primo viaggia piu’ veloce – bisogna prima cancellare il potenziale partner dalla rete, poi eliminarlo dalla quotidianita’.
Naturalmente, il Ghosting e’ particolarmente frequente nelle storie nate attraverso ausili virtuali: le ragioni sono due, ovvero che i rapporti che nascono e proseguono – in qualche modo – piu’ nella virtualita’ sono piu’ fragili e a rischio rispetto a quelli reali (visti soprattutto i potenziali di scelta del web); inoltre, nella nostra societa’, e’ sempre piu’ faticoso affrontare situazioni ad alto impatto emotivo, quale puo’ essere proprio la rottura di una relazione.
Molti psicologi oggi sottolineano che nei rapporti virtuali, quando ci si conosce da poco, alcuni continuano a vedere l’altro per un po’ di tempo ancora come un “profilo social”, e cio’ provoca un deficit di empatia che sminuisce sia il valore delle emozioni che – di conseguenza – delle azioni.
Svanire all’improvviso, comunque, resta un sintomo d’immaturita’, un sintomo dell’adolescenza che caratterizza la nostra societa’, fatta da adulti che – sempre piu’ spesso – trattano le persone alla stregua di oggetti, in quanto il contesto in cui si vive promuove un tipo di cultura dove tutto – anche le relazioni – devono essere utilitaristiche.
Le vite virtuali e “veniali” che viviamo, insomma, ci portano a non desiderare piu’ di tanto il confronto, l’impegno, la dedizione, e cio’ produce un impoverimento sentimentale di massa che si traduce inevitabilmente in solitudine.
Il Ghosting reca con se’ due ferite: la prima e’ sentimentale, visto il dolore della rottura, la seconda e’ morale, in quanto mentre uno dei due partner si sente usato e mortificato (nonche’ impossibilitato a spiegarsi) l’altro – nel migliore dei casi – rimane incupito dai sensi di colpa.
Sarebbe sempre meglio chiarire le intenzioni o dichiarare che i sentimenti sono cambiati: il punto e’ che non si ha ne’ la maturita’ ne’ il coraggio di farlo.
Il Ghosting e’ giustificato dal fatto che chi chiude non vuole alimentare illusioni nell’altro, ma la spiegazione non sta in piedi, dato che l’onesta’ spegnerebbe l’incendio in modo comunque piu’ sicuro.
Insomma cancellare qualcuno dal nostro profilo Facebook oggi e’ divenuto il solo modo – paradossalmente – per eliminare una relazione.
Ma come ci si puo’ difendere dal Ghosting?
Innanzitutto, dobbiamo riconoscere che non e’ colpa nostra, ovvero siamo, anzi eravamo, davanti a una persona a cui non piacevamo abbastanza.
Molto importante e’ parlarne con amici, cosi’ come cercare una spiegazione (che e’ la piu’ semplice).
Infine, imparare a riconoscere i manipolatori della rete che seducono e scappano diviene altrettanto importante: un indizio, per esempio, puo’ essere proprio il voler bruciare le tappe in modo “eclatante” prima di sparire.
La rete oggi – e’ qui il nodo – crea una vera e propria bulimia di emozioni, rapporti sociali e umani, ma non solo, anche esperienze di qualsiasi genere: troppi rimangono “incastrati”, e la solitudine che questa compulsivita’ comporta e’ palpabile.
Ecco perche’ imparare a “distaccarsi” diventa indispensabile per mantenere una certa salute psichica.
Ecco perche’ bisogna ritornare alla qualita’ e all’onesta’ delle relazioni, e non alla mera quantita’.
Combinare le incredibili opportunita’ che ci da’ la rete con la qualita’ delle nostre relazioni e’ ancora possibile.
La rete web, se ci pensiamo bene, e’ in fondo solo una rete umana.
Occorre dunque rimanere sempre con un piede nel mondo reale, ricordando che dall’altra parte ci sono sempre e solo… delle persone come noi.
Fonte immagini: Google.