Prima di scrivere questo articolo, ci ho riflettuto un bel po’.
So che la mia non e’ una posizione comune, tant’e’ vero che fino a poco tempo fa la pensavo esattamente come la stragrande maggioranza degli italiani, ovvero che la prostituzione andasse regolamentata per motivi igienici, sanitari, fiscali e via discorrendo.
Tutto finche’ non ho cominciato a informarmi su quei paesi che hanno gia’ disciplinato questo fenomeno, e li’ – lo ammetto – ho cambiato radicalmente opinione.
In Germania, la prostituzione e’ legale dal 2002: la legge che l’ha permesso si prefiggeva, sulla carta, una maggiore tutela delle prostitute; in realta’ non solo ha creato immensi traffici umani ed economici – dunque fiscalmente redditizi sia per lo Stato che per i banchieri che lo sovrastano – ma ha garantito pochi controlli, lasciando la salute delle prostitute e dei cittadini in mano al caso.
E questo succede un po’ ovunque nel paese, anche perche’ le situazioni di promiscuita’ sono cosi’ tante che i controlli, a confronto, sono sempre pochissimi (ripeto, quando ci sono).
Recentemente, un episodio del programma di Presadiretta (condotto dal bravo e capace Riccardo Iacona) ha messo in luce il mondo della prostituzione nella citta’ di Stoccarda, nella Germania meridionale: qui i bordelli ogni anno aumentano sempre di piu’, la competizione tra ragazze dell’est provenienti da Romania, Moldavia, Ungheria e Russia e’ spietata, e, dato che devono pagarsi la camera nel bordello in cui vivono e dormono (costi molto elevati, si parte dai 150 euro in su!) ecco che devono fare sesso – minimo – con quattro, cinque uomini al giorno, applicando prezzi sempre piu’ bassi per la concorrenza (anche interna) e fissando un tariffario per tutte le prestazioni extra, ovvero – per esempio – quelle anali, con o senza preservativo, ma non solo, anche sputi e schiaffi, cose che eccitano sempre piu’ clienti perennemente arrapati e insoddisfatti.
Molti medici hanno effettuato controlli medici su queste donne – le poche fuoriuscite, dato che si finisce per vivere come all’inferno, 24 ore su 24 e 7 giorni alla settimana – riscontrando di tutto, dalle malattie veneree ai traumi, fino a delle vere e proprie lesioni fisiche.
Insomma, queste donne sono trattate come delle bestie: l’unica differenza rispetto a prima e’ che fanno tutto in luoghi “protetti”.
In Olanda la prostituzione e’ legale dal 2000: anche qui l’obiettivo era ridurre il traffico umano e tutelare i diritti delle prostitute.
Oggi, nel paese, ci sono piu’ di seicento bordelli, quattrocento solo nella capitale.
Il quartiere a luci rosse di Amsterdam e’ uno dei piu’ antichi della citta’ e dell’Europa, ed e’ da li’ che e’ nato il mito della citta’ libera, cosa che ancora attira – ogni anno – milioni di turisti.
In Olanda e nella capitale le formule per prostituirsi restano diverse: ci sono le escort che ricevono in casa (anche qui non si puo’ garantire la sicurezza, anche se queste donne sembrano essere le piu’ navigate) cosi’ come quelle nelle vetrine, nei bordelli, nelle agenzie di escort e nelle sale massaggi.
Per quanto concerne le vetrine, il costo varia dagli 80 ai 150 euro a turno, dalle 6 alle 8 ore: anche qui la concorrenza e’ spietata, e bisogna “darsi da fare” per coprire i costi e guadagnare il piu’ possibile.
Nei bordelli, nelle agenzie di escort e sale massaggi – anche in questo caso – vi lavorano soprattutto ragazze dell’est, e qui si riscontrano le stesse problematiche di quelle tedesche, con orari massacranti, costi fissi da recuperare ogni giorno e clientela sempre piu’ esigente, per non dire perversa.
In molti casi, poi, la droga diventa la migliore compagnia del sesso, per mille e ovvie ragioni.
Insomma se con la legalizzazione, da un lato, possono diminuire le violenze di strada, le uccisioni e – in alcuni casi – gli stupri, dall’altro abbiamo comunque la squalifica della donna, dato che la schiavitu’ – di fatto – rimane, e quello che conta, alla fine, e’ solo fare soldi.
Questo vale per tutti, imprenditori del sesso ma anche Stato (anzi quest’ultimo, con le tasse, diventa uno dei papponi principali).
Con la legalizzazione, in realta’, il traffico degli esseri umani aumenta, e’ questa la verita’ piu’ amara: una cosa e’ avere delle realta’ borderline piu’ o meno accettate, un’altra e’ un contesto legale dove si possono richiamare dall’estero – e non solo – migliaia e migliaia di schiave.
Ma quali sono le conseguenze della legalizzazione della prostituzione sulle famiglie?
Ebbene, nei paesi in cui essa e’ stata adottata, molti uomini si sono sentiti incoraggiati da queste pratiche, col risultato che proprio a Stoccarda, per esempio, uno su tre oggi frequenta bordelli.
Cio’, naturalmente, crea famiglie sempre piu’ infelici, mentre gli uomini sono sempre piu’ imbarbariti e ineducati nel sesso, poiche’ le loro richieste nei confronti di queste donne si fanno sempre piu’ perverse se non pericolose.
Si e’ costatato, inoltre, che in tutti i paesi che hanno legalizzato la prostituzione, i divorzi sono aumentati in modo esponenziale: una cosa, infatti, e’ un fenomeno marginale e nascosto, un’altra e’ fare tutto alla luce del sole (si fa per dire).
Anche i giovani adolescenti maschi, con la legalizzazione, sono stati educati a un’ipersessualita’ irrispettosa verso le donne: sono aumentate, per esempio, le feste post laurea passate nei bordelli, cosi’ come gli addii al celibato.
Insomma, con queste leggi, tutte le donne sono arrivate ad essere per molti maschi… o delle sante o delle puttane: niente di piu’ immaturo o nefasto per le relazioni!
Ma allora cosa bisogna fare? Qual e’ la strada giusta?
Prima di dirvi come la penso, voglio riportarvi il caso della Svezia: qui si e’ capito che gli uomini e le donne devono creare relazioni alla pari, e, per tutelare la dignita’ di tutti, si e’ deciso non solo di non legalizzare la prostituzione, ma di perseguire perfino i clienti quando vanno a casa di una escort, punendoli con una multa la prima volta e con un arresto la seconda.
La ratio e’ che la prostituzione toglie qualsiasi dignita’ ai rapporti umani, giacche’ in una relazione dove uno paga e l’altro no, chi lo fa – oltre alla frustrazione – si puo’ sentire in diritto di offendere e denigrare l’altro.
Personalmente, credo che la prostituzione – il mestiere piu’ antico del mondo – debba essere superato ormai proprio per queste ragioni.
La sessualita’ e’ uno scambio di energie, e deve tornare a una dimensione di gioia, non di costrizione reciproca, che sia una relazione o un’avventura consensuale.
Qui, infatti, nessuno giudica nessuno.
Oggi abbiamo un’ipersessualita’ che si sta esprimendo in mille modi, con le app, le chat, ma anche con la prostituzione legalizzata da nazioni che l’hanno addirittura inserita – pensate! – nel PIL: tutto cio’ sta minando sulserio i rapporti umani, dato che ormai non ci si vede piu’ come persone, ma – piuttosto – come genitali che camminano.
La verit� e’ solo una, ovvero che non ci rispettiamo piu’. Non ci amiamo piu’.
Crescere ed evolvere nella sessualita’ vuol dire fare le nostre esperienze con gioia, qualsiasi esse siano, senza l’ansia asfissiante di dire – per esempio – “devo farmeli tutti o tutte”: a parte il fatto che e’ impossibile, alla fine di tutto questo ambaradan restano solo una profonda solitudine e un’immensa insoddisfazione.
Quello che dovremmo capire, forse (spiritualmente parlando, cosa che ci aiuterebbe molto) e’ che siamo tutte anime rivestite da un corpo, e siamo qui semplicemente per fare un’esperienza: insomma, siamo sulserio tutti la stessa energia, e’ solo la forma… ad essere momentaneamente diversa.
Fonte immagini: Google.