Marta è una donna sola, in un’epoca come la nostra in cui tutte le comunicazioni si sono fatte virtuali e inconsistenti. Rimasta tale dopo la morte del marito e l’uscita dal nido dei suoi due figli, decide un giorno di fermarsi e guardare il mondo da una panchina. Qui Marta inizierà a vivere le vite degli altri, dato che la sua sembra essersi del tutto arrestata.
Marta, però, grazie a quella panchina, rifletterà sul senso della vita, sul qui ed ora, e con l’aiuto inaspettato di diversi personaggi, riuscirà a trovare un nuovo senso alle cose, a tutta la sua esperienza di vita, passata e presente.
Il posto di Marta, dunque, è un romanzo molto terreno ma anche spirituale, perché la realtà va ben oltre la nostra mente.
Del resto, ciò che non si vede non è detto che non esista.