Quanto è un problema la pornografia on line?

C’era una volta Playboy, un giornale nato in America nel ’53 che ha venduto centinaia di milioni di copie in tutto il mondo.
Esso e’ stato il simbolo della mascolinita’ per intere generazioni (visto il nudo femminile integrale presente in ogni numero) ma anche della femminilita’ in un certo senso, in quanto testimone – e simbolo – di numerose rivoluzioni sociali e sessuali.


Playboy si e’ fatto strada anche nel nostro paese, e i suoi contenuti non potevano non avere successo in un paese – l’Italia – dove negli anni ’50 vigeva lo ius corrigendi (alias il diritto del marito di picchiare la moglie se andava contro la morale comune), l’adulterio e l’aborto erano reati, la pillola inesistente (fu diffusa solo negli anni ’70) mentre il delitto d’onore era ancora in vigore (sarebbe stato cancellato, infatti, solo nel 1981).
Oggi le cose sono profondamente cambiate, la societa’ e’ cambiata, e anche Playboy dovra’ adeguarsi: dal 2016, infatti, il giornale smettera’ di pubblicare foto di nudi integrali, questo perche’ – per gli autori – non ha piu’ senso, dato che la nudita’ ormai e’ accessibile dal web per tutti i gusti… e in tutte le posizioni.
Sembrera’ incredibile, ma da quando nell’estate del 2014 il sito di Playboy ha eliminato i nudi integrali, gli accessi si sono triplicati e l’eta’ media e’ scesa dai 47 ai 30 anni.
Sintomo che oggi – forse – ci siamo accorti che siamo davanti ad un altro tipo di eccesso.
Del resto viviamo in una societa’ dall’eccessiva, spropositata e sfacciata sessualita’, tale che potrebbe facilmente far sprofondare molti individui in vere e proprie dipendenze.
Ormai sono in molti ad averlo capito: anche il sesso genera dipendenza.
E a proposito di dipendenza, la domanda delle domande oggi sembra essere la seguente: quanto la pornografia on line, alla portata di tutti, puo’ generarla? Quanto puo’ renderci insoddisfatti nel profondo tanto da spingerci alla ricerca perenne di nuovi limiti e situazioni?
E’ indubbio che la pornografia sul web oggi incida su pratiche e appetiti sessuali: l’avere cosi’ tanti partner virtuali a portata di clic, per esempio, puo’ mandare in pappa sia il sistema celebrale che la libido.
Tutto questo pero’ ha un prezzo: in primis, la mortificazione delle relazioni umane, dato che vengono considerate noiose rispetto a tutta questa varieta’, cosa che ci fa perdere proprio il valore della dimensione affettiva, dato che – in un certo senso – ci si rifiuta di concentrarsi su una sola persona.
Il risultato e’ che in un questo contesto di sessualita’ sovradimensionata e di aridita’ affettiva, sempre piu’ persone preferiscono rapporti superficiali a relazioni intense ed approfondite, dove una sessualita’ riportata alla sua naturalezza creerebbe un rapporto complice e soddisfacente.
In secundis si assiste – dopo un po’ – a una reazione di intorpidimento proprio davanti a tutti questi stimoli, dato che anche l’eccesso, alla fine, diventa ripetitivo, col risultato che si rimane soli, confusi e non si sa piu’ cosa cercare.
Grazie alla pornografia on line, poi, molti paragonano i personaggi reali che incontrano per la strada a questi attori – perche’ di tali comunque si tratta – e cosi’ si finisce col perdere il contatto con le tante sfumature della realta’, esigendo comportamenti e stereotipi che alla lunga sfinirebbero chiunque.
Oggi il 36% dei contenuti on line e’ di origine pornografica: solo negli stati Uniti si calcola che ci sono quaranta milioni di abituali consumatori di pornografia on line; in questo preciso momento, piu’ di un milione e mezzo di persone nel mondo stanno guardando un video pornografico sul web.
La pornografia pero’ non ha solo dei contro. Essa, infatti, ha permesso e permette comunque un approccio con il nostro lato animale, che puo’ essere perfino educato se non indirizzato, nel senso che oggi e’ sempre piu’ difficile trovare persone completamente imbranate o ignoranti quando si parla di sesso.
Alcuni psicologi, inoltre, affermano che non tutte le persone diventano dipendenti dalla virtualita’, in quanto il tutto dipende dal grado d’istintivita’ e maturita’.
Per alcuni, inoltre, il guardare e in un certo senso assuefarsi a questo nudo provoca un eccitazione per gli stimoli erotici considerati “normali”, cosa che si traduce in una vita sessuale reale decisamente appagante.
Bene, anzi ottimo, ma come la mettiamo con gli adolescenti? Come la mettiamo con le ultime generazioni che sono nate e cresciute proprio col web?
Riuscire a scindere la realta’ dalla fantasia in questi casi – visto proprio l’alto grado di istintivita’ e il grado basso di maturita’ legato all’eta’ anagrafica – potrebbe essere davvero difficile, con conseguenze devastanti sull’affettivita’ dei soggetti.
Ma torniamo alla pornografia tout court: il consumo frequente di pornografia on line da parte di entrambi gli elementi della coppia – sia in modo singolo che non – porta sempre a un allontanamento dalla stessa?
La psicologa americana Linda Muusses ha seguito duecento coppie a intervalli regolari e ha scoperto che in tutte le coppie… un maggiore consumo di pornografia preannunciava un minore grado di felicita’ qualche tempo dopo.
In alcuni casi il rapporto andava addirittura a rotoli! Una costante era che, piu’ si era felici, meno pornografia veniva consumata.
Insomma, sembra proprio che i partner, creando molte interferenze anche virtuali, generino aspettative e scatenino eccessivi desideri, cosa che influisce alla fine sul loro rapporto reale.
La pornografia comunque resta una fantasia: se un individuo, che sia adulto o adolescente, entra in questa ottica e capisce che quella non puo’ essere la realta’, la sua realta’, abbiamo gia’ fatto passi da gigante.
Inoltre demonizzarla tout court non serve a nulla, dato che per molti resta l’unico modo per educarsi alla sessualita’.
L’ideale sarebbe compensare la sessualita’ con un’educazione sessuale, non pornografica, poiche’ piu’ tabu’ creiamo piu’ gli individui cercheranno da soli le loro risposte.
Se permetteremo alla gente di fare le proprie esperienze con naturalezza e tranquillita’, se faremo cadere i tanti ancora tabu’ che ci sono sulla sessualita’, allora la curiosita’ morbosa si spegnera’ e non ci sara’ piu’ bisogno di diventare dipendenti dalla pornografia, ovvero da un qualcosa che – sotto sotto – e’ considerata ancora sbagliata e quindi ci attira.
La pornografia ha il pro di farci vedere un aspetto – ipertrofico – di noi, ma non solo, permette per esempio l’accettazione dell’ omosessualita’ (una caratteristica umana, dato che e’ sempre esistita) cosi’ come una sessualita’… scollegata alla natalita’ e da un rapporto extraconiugale, nel caso il proprio rapporto sia al capolinea o semplicemente lo si desideri.
La pornografia dunque non va demonizzata, va superata: quando impareremo a coniugare la sessualita’ con la spiritualita’, ovvero con una concezione di vita in cui l’anima – il cuore – vive all’unisono con la nostra mente, la voglia di collezionare corpi passera’, e rimarra’ solo il puro piacere di fare l’amore con un partner… che si decidera’ di amare per davvero, che sia per un momento o per tutta la vita.

Fonte dati: Fatto Quotidiano, Internazionale.
Fonte immagini: Google.