Se le case farmaceutiche curano le persone sane

Un interessante articolo apparso sulla rivista E di Emergency un po’ di tempo fa, ha denunciato quanto vale il business delle persone sane, vale a dire i soggetti a cui vengono diagnosticate esagerate se non finte malattie.
Secondo il mensile, il giro di affari delle aziende farmaceutiche nel mondo oggi supera nella sua totalita’ i 650 miliardi di euro, fatturato cui le aziende italiane contribuiscono con una bella fetta di circa 25 miliardi.
E non tutti questi profitti avvengono in modo… limpido.


Il punto e’ che questo settore ormai, per fare profitti, si inventa vere e proprie patologie, in quanto il motto e’ che se un paziente e’ malato o si crede tale c’e’ business, nel caso contrario no.
Il “disease mongering” – spiega Rinfranco Domenighetti, docente di comunicazione ed economia sanitaria presso l’Universita’ della Svizzera Italiana – “altro non e’ che la sensibilizzazione di nuovi individui a nuovi prodotti farmaceutici, nel nome di una presunta attenzione alla salute”.
In pratica, secondo il professore, basta gonfiare l’importanza di una malattia – o inventarsela di sana pianta – per invitare l’utente a fare screening e campagne di prevenzione somministrandogli qualche nuovo farmaco.
Secondo Domenighetti poi, “solo il 2,4% dei farmaci immessi sul mercato dal 1981 al 2008 rappresenta un vero progresso terapeutico; tutti gli altri sono solo copie di cio’ che e’ gia’ esistente, ad eccezione del prezzo che in genere viene triplicato”.
Secondo invece Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, “l’idea di curare i sani e’ l’ultimo atto di una strategia che vuole ampliare artificialmente la platea dei malati; non a caso, infatti, i valori-soglia di un tempo considerati normali per glicemia, colesterolo e pressione arteriosa sono stati progressivamente abbassati, prescrivendo ogni volta nuovi medicinali”.
Garattini spiega ancora che spesso si sente parlare di Fibriomialgia come di una nuova malattia: in realta’ non si tratta altro che del classico mal di schiena, che in questo caso DEVE essere curato con analgesici.
In questo campo gli USA – ti pareva! – la fanno da padrona: qui una persona su quattro prende pillole di ogni tipo per ansie, tenere a bada la pressione o evitare l’insorgere di una malattia.
In Italia, sebbene la classe medica abbia posto un freno all’invadenza dei finti farmaci, ora non e’ piu’ possibile: le case farmaceutiche, infatti, hanno tutte le carte in mano per “invitare” questo o quel medico a prescrivere medicinali che di fatto non servono.
Insomma, pensateci bene la prossima volta che avrete un piccolo doloretto da qualche parte: non andate subito nel panico, siate ragionevoli e lasciate che il corpo faccia il suo dovere.
Se non ci si comporta cosi’, ancora una volta, saranno i nostri portafogli che si svuoteranno: le casse delle multinazionali, invece, saranno sempre piene.