Un caso eclatante di contattismo alieno di massa

Quando si parla di UFO, oltre ai soliti sospetti di mitomania e ciarlataggine, si fa sempre riferimento a singoli casi, ovvero a singoli individui che hanno un contatto diretto o indiretto con un essere di un altro Pianeta.
Oltre pero’ a questi casi, ci sono dei veri e propri contattismi collettivi che non e’ piu’ possibile ignorare, dato l’elevato numero di testimonianze – univoche e concordanti – provenienti da persone assolutamente rispettabili e allo stesso tempo credibili.


In Italia, oltre agli UFO sui cieli di Firenze il 27 ottobre del 1954 (e in particolare sullo stadio comunale mentre si disputava una partita e sulla cattedrale di Santa Maria del fiore) ci sono perfino casi di contattismi di massa prolungati nel tempo, come il caso dei W56 ribattezzato successivamente “Amicizia”.
La storia dei W56 (questa sigla fu scelta dagli extraterrestri e stava a indicare il segno di “V” come doppia vittoria nonche’ l’anno del contatto) inizia, appunto, nel ’56, quando uno studioso pescarese, Bruno Sammaciccia, entra in contatto con due misteriosi individui che in seguito si definiranno alieni. Gli esseri hanno le nostre fattezze, solo piu’ alti (circa 3 metri) e maggiormente dotati, sia intellettualmente che fisicamente.
Il primo incontro avviene nella localita’ di Montesilvano, ma a questo ne seguiranno innumerevoli altri fino al 1978.
Il vero nome di questo gruppo di alieni sarebbe Akrij, che in sanscrito significa “i saggi”: essi vengono chiamati “gli amici” per le loro intenzioni pacifiche, e quindi tra il gruppo di abruzzesi – che nel frattempo si e’ ingrandito comprendendo anche italiani di altre regioni e perfino stranieri – e gli alieni si instaura un vero e proprio rapporto di amicizia.
Stando alle testimonianze, i W56 proverrebbero da un Pianeta della nostra galassia che ruota intorno a una stella doppia (la maggior parte dei pianeti abitati lo sarebbe) e la loro vita arriverebbe intorno ai 2000-2100 anni terrestri. Essi hanno basi non solo in Italia, ma anche in Germania, Argentina, Siberia e Australia. Il giornalista della RAI Bruno Ghibaudi – che entro’ a far parte del gruppo – realizzo’ una lunga inchiesta su questo caso, ma i vertici dell’azienda pubblica non la presero bene e cio’ segno’ – addirittura – la fine della sua carriera.
I testimoni hanno raccontato di una lotta tra i W56 (che volevano uno sviluppo dell’umanita’ morale prima che tecnologico) e i cosiddetti CTR (ovvero i contrari) che perseguono tuttora solo lo sviluppo tecnologico e sono accecati da volonta’ di potere e dominio.
Secondo il racconto di Sammaciccia e altri testimoni, tra queste due fazioni ci sarebbe stata una vera e propria guerra, sia sotterranea che sopra le nostre teste, e la vittoria dei CTR e l’abbandono definitivo dei W56 nel 1978 (con la promessa di ritorno a quando l’umanita’ sarebbe stata piu’ evoluta e pronta a guardare all’insu’) fa pensare immediatamente alle teorie di David Icke sui rettiliani, i quali, piu’ o meno a partire da quegli anni, starebbero segretamente lavorando con un elite umana – che detiene le chiavi della politica e dell’economia mondiali – per instaurare il cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”.
I W56, secondo molti testimoni del caso “Amicizia”, avrebbero contattato il governo USA offrendo assistenza scientifica, tecnologica ma soprattutto spirituale in cambio dell’abbandono del nucleare: molti riferiscono di un incontro segreto tenuto nella Edward Air Force Base in California tra il Presidente Eisenhower e i W56, incontro che si sarebbe concluso con un nulla di fatto dato che gli americani non volevano rinunciare all’atomica. Purtroppo proprio questi ultimi avrebbero, altrettanto segretamente, accettato le offerte dei CTR, con i quali si parla di veri e propri trattati tuttora segretissimi.
So che tutto questo sembra un fantasy, ma la realta’ e’ molto piu’ di quello che sembra, soprattutto e’ molto piu’ della nostra normale quotidianita’.
Da quel momento, comunque, i W56, incaricati dellevoluzione di questo Pianeta, avrebbero preferito contattare intere comunita’ piuttosto che i governi, data la loro terribile avidita’ e propensione al male e alla corruzione.
La tecnologia dei W56, secondo Sammaciccia, e’ semplicemente incomprensibile: non solo sono in grado di teletrasportarsi, ma rendono le loro navicelle invisibili aprendo varchi nella materia con la forza antigravitazionale (a tal proposito, sono numerosissime le persone che parlano di una sorta di varco nel cielo dal quale fuoriescono le classiche sfere di luce).
I W56 chiamano il nostro Pianeta “Centro universale per la redenzione”, dato che sostengono che le anime che vi si incarnano devono ancora compiere pienamente il loro ciclo evolutivo. La Terra pero’ – anche per loro – rimane uno dei pianeti piu’ belli e completi dell’Universo, e la sua storia e’ molto piu’ lunga e “affollata” rispetto a quanto riportato nei libri.
I W56, per esempio, definiscono la cosiddetta “eta’ della pietra” come la fine di una civilta’ evoluta: questa civilta’ di giganti-uomo sarebbe la nostra progenitrice; naturalmente cio’ mette in dubbio tutte le teorie scientifiche arrivate ai giorni nostri.
So che tutto questo lascia perplessi, ma dobbiamo aprire le nostre menti, guardando a una realta’ che potrebbe essere molto piu’ vasta e profonda di cio’ che sappiamo e ci hanno insegnato.
Parafrasando Lewis Carroll nel suo Alice nel paese delle meraviglie, “La tana del coniglio potrebbe essere molto piu’ profonda di cio’ che immaginiamo”.

Fonti: Nexus n.90 – L’uomo nuovo di Giovanna Lombardi/Contattismi di massa di Stefano Breccia.

Fonte immagini: Google.